I sensori di parcheggio anteriori e posteriori nascono per facilitare manovre complicate, aiutando così gli autisti a regolarsi in base ai veicoli parcheggiati e agli ostacoli in vista. Si tratta di un’innovazione non così recente, ma tutt’oggi incredibilmente utile e sempre più richiesta.
Ma come funzionano i sensori di parcheggio anteriori e posteriori? Te lo spiega Tuttodiesel: leggi il nuovo articolo.
Sensori di parcheggio anteriori e posteriori: di cosa si tratta
I sensori di parcheggio sono un optional che, ormai, è desiderato dalla maggior parte delle persone che intendono acquistare un nuovo veicolo. La loro comodità, accompagnata da una buona dose di modernità, conquista il “cuore” degli autisti. Il tutto soprattutto in seguito alla diffusione degli amatissimi Suv. Date le loro dimensioni talvolta ingombranti, hanno avuto il bisogno di un aiuto in più per i parcheggi e per calcolare correttamente gli spazi tra un’auto e l’altra o tra altri ostacoli. Dunque possiamo affermare che i sensori di parcheggio nascono con il primo scopo di tutelare la carrozzeria e poi per facilitare le manovre dei conducenti.
Si tratta di dispositivi che vengono posizionati sui paraurti del veicolo, sia anteriori che posteriori. Essi emettono onde ultrasoniche, le quali vengono trasmesse direttamente alla centralina o controller. Le informazioni ricevute dalla stessa vengono comunicate al conducente tramite suoni a tonalità intervallate più o meno alte, in base alla distanza rilevata dall’ostacolo. Per fare un semplice esempio, più si sarà vicino ad un’auto, più i suoni saranno frequenti ed elevati. Si specifica che questi dispositivi non rovinano il design dell’auto.
Quando la retromarcia si innesta parte il lavoro dei sensori, che avvisano il conducente sulla presenza di ostacoli a partire da 1.5 metri.
Anche se tutt’oggi vengono inseriti tra gli optional, i sensori di parcheggio anteriori e posteriori sono incredibilmente utili.
Quanto costano i sensori?
A questo punto non rimane che capire il prezzo dei sensori di parcheggio. Il loro costo varia non solo in base al modello e alla sua qualità, ma anche in base a quando si installano. Infatti potrebbe cambiare se acquistati come optional o acquistati in un secondo momento. Se scelti come accessorio opzionale, i prezzi variano dai 350 agli 800 euro circa. Se, invece, acquistati successivamente, il prezzo scende inesorabilmente nell’aftermarket: dagli 80 ai 120 euro circa. Tuttavia è necessario montarli correttamente e, se lo si desidera, verniciarli per renderli coerenti all’estetica del veicolo.
Tipologie di sensori di parcheggio anteriori e posteriori
Nel mercato esistono principalmente due tipi di sensori di parcheggio, accontentando così le svariate esigenze dei conducenti.
- Sensori Wireless: si azionano senza fili e, di conseguenza, non implicano la foratura del paraurti. Il display dell’auto riceverà le informazioni dai dispositivi solo tramite Wi-Fi. Non sono, tuttavia, scelti per la loro precisione.
- Sensori Elettromagnetici: sono rappresentati da una striscia adesiva da posizionare sempre sul paraurti, la quale si attiva tramite la centralina una volta azionata la retromarcia. Questo processo fa sì che la striscia generi un campo elettromagnetico, che in presenza di ostacoli si presta ad avvisare la centralina e, quindi, il display e il conducente.
Manutenzione
Anche i sensori di parcheggio meritano un’adeguata manutenzione. Nulla di impegnativo, ma è importante mantenerli sempre liberi dalla sporcizia, dalle polveri, dal ghiaccio e dalla neve. In questo modo non si ostacola il loro funzionamento. Per questo motivo si consiglia di pulirli regolarmente con detergenti appositi.
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